24 febbrraio, il misterioso rito del Regifugium

Il 24 febbraio, nell’antica Roma, era una data molto particolare: si celebrava infatti il Regifugium, una delle cerimonie religiose più antiche e enigmatiche della tradizione romana. Letteralmente traducibile con “fuga del re”, il rito prevedeva un gesto insolito e dal significato oscuro: la fuga improvvisa del rex sacrorum, sacerdote che dopo la fine della monarchia aveva ereditato le funzioni religiose del re.
Cosa accadeva durante il Regifugium?
Durante questa giornata speciale, il rex sacrorum officiava un sacrificio rituale di fronte all’assemblea dei comitia calata, dopodiché scappava improvvisamente e in maniera teatrale dal luogo della celebrazione. Spariva dalla vista di tutti per poi ricomparire solo alle calende di marzo (il primo giorno del mese), probabilmente dopo essersi rifugiato presso la Regia, nel santuario della dea Vesta.
Qual è l’origine di questa strana celebrazione?
Gli stessi antichi romani non avevano idee chiarissime sulla reale origine e sul significato del Regifugium. Ovidio, ad esempio, associò il rito alla storica cacciata di Tarquinio il Superbo, l’ultimo re di Roma, ma questa interpretazione non era universalmente accettata.
La maggioranza delle fonti antiche considerava invece il Regifugium come una cerimonia di passaggio, che segnava simbolicamente la fine dell’anno. Prima della riforma del calendario operata da Giulio Cesare, infatti, l’anno romano iniziava a marzo, mese dedicato al dio Marte.
Dal solstizio d’inverno al ritorno del sole
In origine, quindi, il 24 febbraio equivaleva in qualche modo al nostro 24 dicembre: rappresentava cioè la fase conclusiva dell’anno solare, segnata dalla “sparizione” simbolica del Sole durante il solstizio d’inverno. La fuga e il ritorno del rex sacrorum simboleggiavano probabilmente questo ciclo naturale di morte e rinascita, col sacerdote che “spariva” con il vecchio anno per riapparire con il nuovo, riportando luce e vita alla comunità romana.
Oggi il Regifugium rimane una delle celebrazioni più curiose e misteriose dell’antica Roma, testimonianza di quanto le tradizioni romane fossero legate ai cicli naturali e alla simbologia del potere.