Tony Cragg alle Terme di Diocleziano: la scultura tra memoria e innovazione

 Tony Cragg alle Terme di Diocleziano: la scultura tra memoria e innovazione

Dal 9 novembre 2024 al 4 maggio 2025, il Museo Nazionale Romano accoglie negli spazi monumentali delle Terme di Diocleziano la grande mostra “Tony Cragg. Infinite forme e bellissime”, a cura di Sergio Risaliti e Stéphane Verger. Un’esposizione che celebra uno dei più influenti scultori contemporanei e il suo dialogo con la storia, la materia e lo spazio. Organizzata da BAM – Eventi d’Arte, la mostra si estende oltre i confini museali, con opere installate anche nelle piazze di Roma, in collaborazione con il Municipio I Roma Centro.

Un progetto ambizioso che unisce passato e presente, come sottolinea Stéphane Verger: La mostra di Tony Cragg alle Terme di Diocleziano si preannuncia tra le più interessanti della prossima stagione culturale romana. Cragg ci consegna opere cariche di una forza che il tempo non disperderà, come le collezioni del Museo che le ospita. Un’idea condivisa anche dal co-curatore Sergio Risaliti, che evidenzia la capacità dell’artista di fondere la sua ricerca con il contesto storico: Cragg ha una sensibilità speciale e una conoscenza della storia dell’arte solida, e per questo riesce a entrare in sintonia con gli ambienti che accolgono le sue sculture.

Le diciotto sculture in mostra, realizzate negli ultimi due decenni in bronzo, legno, travertino, fibra di vetro e acciaio, si inseriscono nelle imponenti Grandi Aule delle Terme, creando un gioco di rimandi tra le forme organiche e biomorfe dell’artista e l’architettura classica. Un contrasto esaltato dalla presenza di opere nello spazio pubblico, come sottolinea Giulia Silvia Ghia, Assessore alla Cultura di Roma: Le sculture di Tony Cragg negli spazi pubblici rappresentano una straordinaria fusione tra arte contemporanea e contesto urbano storico, offrendo un’esperienza estetica che sfida le aspettative tradizionali.

Il titolo della mostra, “Infinite forme e bellissime”, richiama una frase di Charles Darwin, evocando l’interesse dell’artista per la natura, la sua evoluzione e la tensione tra ordine e caos. Un parallelismo che si traduce nella pratica scultorea di Cragg, che, come spiega Risaliti, “si muove tra astrazione e figurazione, creando opere che evocano tanto paesaggi naturali quanto corpi umani e strutture geometriche”.

L’esposizione invita il pubblico a un’esperienza immersiva, in cui la scultura non è solo materia, ma anche strumento di conoscenza. Come afferma Cragg stesso: E se l’idea di scultura non riguardasse la creazione di un ornamento per il mondo bensì, direttamente, di uno strumento di indagine?”. Un interrogativo che trova risposta nelle maestose Terme di Diocleziano, dove arte e storia si incontrano, dando vita a nuove e inaspettate visioni.

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