1 gennaio: nell’antica Roma entravano in carica i consoli

Nel calendario dell’antica Roma, il 1° gennaio non era solo l’inizio di un nuovo anno, ma anche il giorno in cui i consoli – le più alte magistrature della Repubblica – assumevano ufficialmente il loro incarico. Una tradizione inaugurata nel 153 a.C., che rappresentava il cuore del sistema politico e amministrativo romano.
I consoli erano due magistrati eletti ogni anno dai comizi centuriati, l’assemblea del popolo. La loro carica era collegiale, ovvero condivisa, per garantire un equilibrio di potere. Dotati di potestas (l’autorità civile) e imperium (il comando militare), i consoli rappresentavano il vertice delle magistrature ordinarie, con competenze che spaziavano dalla conduzione della guerra alla gestione della vita pubblica, fino al ruolo di mediatori tra il Senato e le ambascerie straniere.
Il loro nome era talmente centrale per l’organizzazione della vita pubblica che gli anni venivano identificati proprio con i nomi dei consoli in carica, registrati nei fasti consulares, un elenco curato dai pontefici. Un sistema di riferimento temporale unico, che sottolineava il prestigio della carica.
Secondo lo storico Tito Livio, l’origine del termine “console” derivava dal dio Conso, divinità della saggezza e dei consigli. Non è difficile immaginare perché questa associazione fosse calzante: i consoli dovevano prendere decisioni cruciali per il destino della Repubblica.
Il consolato era l’obiettivo ultimo del cursus honorum, il percorso di cariche pubbliche che un cittadino romano ambizioso doveva scalare per arrivare al vertice. Con la Lex Villia annalis del 180 a.C., vennero stabiliti requisiti d’età per accedere alla carica: 40 anni per i patrizi e 42 per i plebei.
Con l’avvento dell’Impero, il consolato perse parte della sua centralità politica, diventando un titolo onorifico di nomina imperiale. Tuttavia, la tradizione sopravvisse per secoli: dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, un console continuò a essere eletto a Roma fino al 534, mentre a Costantinopoli la pratica si protrasse fino al 541.
Oggi, il 1° gennaio può sembrare solo una data sul calendario, ma per gli antichi romani rappresentava il momento in cui la macchina dello Stato riprendeva ufficialmente il suo corso sotto la guida dei nuovi consoli. Una tradizione che ci racconta la straordinaria complessità e modernità dell’amministrazione pubblica di Roma antica.