La chiesa delle pagnotte benedette

Il pane benedetto, la reliquia che appare una volta l’anno e il santo martirizzato
Roma racconta di una chiesa dove ogni anno, proprio oggi, vengono distribuite pagnotte benedette con presunti poteri miracolosi. Ma non è solo questo a renderla speciale…
Dietro questa tradizione si nasconde una storia millenaria che lega Roma a un santo martirizzato in modo terribile… e una reliquia che appare solo una volta l’anno!
Siamo in via Giulia, nel cuore del Rione Ponte, davanti alla chiesa di San Biagio degli Armeni, conosciuta dai romani come San Biagio della Pagnotta. Un nome curioso che ha un significato preciso.
Qui, ogni 3 febbraio, si rinnova un antico rito: vengono distribuite piccole pagnotte benedette, un gesto di carità che risale al Medioevo, quando i monaci le offrivano ai poveri. Ma attenzione: non sono semplici pagnotte! La tradizione dice che proteggano dai mali della gola… e il motivo è legato proprio alla drammatica storia di San Biagio.
Era un vescovo dell’Armenia minore, martirizzato nel IV secolo in modo brutale: il suo corpo fu straziato con pettini da cardatore e poi decapitato. Ma prima di morire, compì un miracolo: salvò un fanciullo che stava soffocando per una lisca di pesce! Da quel giorno, è venerato come protettore delle malattie della gola. Una scena immortalata sull’affresco della facciata settecentesca, realizzata da Giovanni Antonio Prefetti.
Oggi, oltre a ritirare le pagnotte, i fedeli accorrono per accendere candele e pregare davanti a una reliquia di San Biagio: un frammento della sua gola, esposto solo in questa occasione. Durante il resto dell’anno, infatti, è custodito nel Tesoro di San Pietro.
Ma questa chiesa ha molto di più da raccontare.
Ma non è solo la storia a rendere unica questa chiesa: all’interno trovi una Madonna delle Grazie del quattrocento ritenuta miracolosa e un’atmosfera che mescola arte, storia e fede.