Nicola Sansone: la fotografia come libertà in mostra al Museo di Roma in Trastevere

Un viaggio nella storia del fotogiornalismo italiano attraverso gli scatti del maestro napoletano
Il Museo di Roma in Trastevere ospita la retrospettiva Nicola Sansone. La fotografia come libertà, dedicata al celebre fotogiornalista napoletano che ha segnato la storia del fotogiornalismo italiano dagli anni ’50 in poi. Curata da Chiara Rabbi Bernard e Claudio Parisi Presicce, la mostra ripercorre la carriera di Sansone attraverso sessanta immagini in bianco e nero, realizzate tra l’Italia, l’America e il Giappone.
Nicola Sansone e la fotografia come scelta di vita
Per Nicola Sansone (1921-1984) la fotografia non era solo una professione, ma un’esigenza esistenziale, un mezzo per raccontare il mondo con onestà intellettuale. La sua carriera iniziò nel 1949, coinvolgendo presto il fratello Antonio. Insieme fondarono l’agenzia Realfoto nel 1957, insieme a nomi del calibro di Calogero Cascio, Caio Garrubba e Franco Pinna.
Sansone faceva parte della “schiera romana” del fotogiornalismo, considerata il contraltare della più nota corrente milanese riunita attorno al Bar Jamaica. Come sottolinea il fotografo Uliano Lucas, questi reporter “gettano il proprio sguardo oltre i consueti modi di utilizzare la fotografia della stampa italiana del tempo e scoprono il linguaggio delle immagini come strumento di denuncia e di libertà, di rottura e di indipendenza”.
Tra reportage e cinema: un testimone del suo tempo
Le immagini di Sansone raccontano l’Italia del dopoguerra, documentando le trasformazioni sociali e culturali del Paese: dalle periferie alle borgate, dai nuovi luoghi di aggregazione fino alla scena politica. A Roma, lavorò anche come fotografo di scena a Cinecittà, realizzando servizi esclusivi su attrici come Claudia Cardinale, Monica Vitti, Stefania Sandrelli e Lucia Bosè, oltre a ritrarre personalità come Eugenio Montale e Cesare Zavattini.
I suoi reportage lo portarono nei paesi del socialismo reale, in particolare nella Cecoslovacchia, Unione Sovietica e DDR, con pubblicazioni su testate come L’Espresso, Vie Nuove e Stern. Nel 1959 documentò i disordini in Algeria durante il processo di decolonizzazione, nel 1963 si recò in Congo, e negli anni successivi seguì eventi internazionali come le conferenze eurasiatiche di Cuba e Khartoum (1969).
Un archivio riscoperto dopo decenni
Per anni, l’archivio di Sansone è stato custodito con cura dalla figlia Lea Sansone, che lo ha definito il suo “tesoro nascosto”. Solo nel 2020, grazie a Renato Corsini, il lavoro del fotoreporter è stato organizzato e valorizzato, restituendo al pubblico la sua importanza artistica e storica.
📍 Informazioni utili
📅 Quando
Dal 19 febbraio al 6 maggio 2025
📍 Dove
Museo di Roma in Trastevere – Sale del Pianoforte
⏰ Orari di apertura
- Dal martedì alla domenica: 10:00 – 20:00
- Ultimo ingresso: un’ora prima della chiusura
- Giorni di chiusura: lunedì, 1 maggio