Santa Maria dell’orto, la chiesa delle corporazioni tra frutta, mestieri e un misterioso tacchino

 Santa Maria dell’orto, la chiesa delle corporazioni tra frutta, mestieri e un misterioso tacchino

Nel cuore di Trastevere, la chiesa di Santa Maria dell’Orto racconta storia, miracoli e antichi mestieri tra mosaici e simboli curiosi.

Ci crederesti che esiste una chiesa dedicata a un orto? Perché ci sono immagini di frutta e verdura, scarpe, polli raffigurati sui pavimenti, nelle iscrizioni, sulle vetrate e nelle cappelle. Addirittura è presente il simbolo dell’Ave Maria disegnato con un trionfo di pomodori e peperoni. E cosa c’entra un misterioso tacchino di legno?

Non siamo in aperta campagna ma nel cuore di Roma, a Trastevere e questa è la chiesa di Santa Maria dell’Orto. Deve il suo nome a un miracolo che avvenne qui nel 1488. 

Si racconta di un contadino molto malato, probabilmente affetto da una grave forma di paresi, che trovò una guarigione miracolosa dopo aver pregato un’effige della madonna dipinta su un muro del suo orto. La notizia fece molto scalpore in tutto il rione e i trasteverini, in segno di riconoscimento, fecero erigere la chiesa proprio dove si trovava l’immagine della vergine Maria.

La costruzione fu finanziata dalle varie corporazioni e così la chiesa divenne il punto di riferimento per pizzicaroli, vignaroli, fruttaroli, mercanti, barillari e pollaroli. Può essere considerata un vero e proprio inno ai mestieri in quanto sede della confraternita che riuniva dodici associazioni artigiane, chiamate università. 

Da qui deriva il mistero del tacchino di legno. Pare fosse un dono fatto nel seicento dall’università dei pollaroli alla confraternita. Per secoli ha fatto bella mostra all’interno della chiesa. Oggi è introvabile e nessuno sa dove si trovi, tanto che molti malignano che si tratti di una semplice diceria. Se lo trovi, scrivilo nei commenti. 

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