Santa Prassede e il giardino del paradiso

 Santa Prassede e il giardino del paradiso

Chiesa storica o giardino del paradiso? Perché non entrambe le cose? 

Basta entrare nella basilica di Santa Prassede. Fu costruita nel IX secolo per volere di Papa Pasquale I, sulle rovine di una struttura del V secolo. È dedicata a Santa Prassede, martire cristiana che si dice raccolse il sangue degli altri martiri durante le persecuzioni.

Presenta una pianta a tre navate con absidi e un transetto. È celebre per gli splendidi mosaici bizantini che adornano l’abside e il catino absidale. Realizzati tra l’817 e l’824, rappresentano scene dell’Apocalisse, il Cristo tra i santi e la Vergine Maria con una notevole ricchezza cromatica e iconografica.

Merita una visita approfondita la cappella di San Zenone, rinominata in epoca medievale il giardino del paradiso per la ricchezza delle decorazioni, massima espressione dell’arte bizantina. Meravigliosi i mosaici raffiguranti scene della vita di Cristo e dei santi. All’interno anche una delle presunte colonne della flagellazione di Cristo, portata da Gerusalemme nel XIII secolo.

Degna di nota è anche la cripta, che si trova sotto l’altare maggiore. È un ambiente piccolo e raccolto che crea un’atmosfera mistica e custodisce le reliquie di Santa Prassede e di sua sorella Santa Pudenziana. In epoca medievale, la cripta serviva come luogo di rifugio e di sepoltura per i primi cristiani. È anche il luogo dove si celebravano le messe durante le persecuzioni. 

Cappella di San Zenone
Mosaico absidale

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